La chiesa è a tre navate ed ha lo stesso volume architettonico dell’edificio sorto nel secolo XI dopo la demolizione di due precedenti edifici dei secoli VIII e IX: se si esclude la navata di sinistra, distrutta dal terremoto del 1920 e poi dalle bombe, possiamo dire che siamo di fronte ad un edificio medievale giunto sino a noi sostanzialmente integro. Le modifiche più vistose sono recenti e relative alla scansione ad arcate della navata centrale: nel 1951 fu deciso di eliminare alcuni pilastri intermedi e di ampliare la luce degli archi per rendere più luminoso l’interno. Nello stesso anno il pavimento del 1664 realizzato da Cosimo Centurione fu coperto con uno strato di graniglia e solo di recente è stata recuperata l’antica pavimentazione, mettendo in luce 15 tombe di famiglie e della comunità di Aulla. Entrando in chiesa, sulla destra si incontrano i resti del fonte battesimale ad immersione dei sec. XI-XII, costruito quando la chiesa dei monaci assunse funzione di pieve e, dunque, fu necessario assicurare qui la somministrazione del battesimo alla popolazione dei paesi limitrofi; sul fonte medievale è stata posta una vasca in cristallo che ne consente di nuovo l’utilizzo. Sulla stessa parete sono lasciate in vista le tracce del grande portale di accesso che è stato l’ingresso principale fino a metà del 1800, quando furono realizzate le attuali aperture, a seguito della costruzione del ponte sulla Magra verso Podenzana. L’altar maggiore è una pregevole opera in marmo di Carrara che reca ai lati gli stemmi dei marchesi Centurione e al centro ha un’apertura con inferriata, aperta su un vano che contiene oggi le reliquie di San Caprasio, lì collocate dopo in rinvenimento del 2003. Le reliquie sono state indagate archeologicamente, datate al C14 al secolo V, secolo nel quale è attestata la sua vita sull’isola di Lérins: riconosciute autentiche sono state ammesse al culto. In origine l’altare era destinato all’oratorio del SS. Sacramento ed ospitava le reliquie di San Severo Martire, donate dai Centurione nel 1665 ed oggi accolte in una nicchia posta nella navata di destra. Nella stessa navata di destra nel primo dopoguerra è stata allestita la cappella votiva dell’Addolorata che espone una Pietà vestita, realizzata riadattando una scultura della Madonna già con bambino del sec. XVIII e ponendole sulle ginocchia una bella drammatica scultura cinquecentesca del Cristo morto. L’area presbiteriale, dopo lo scavo archeologico è stata musealizzata e all’interno sono individuabili la piccola abside del sec. VIII, l’abside della chiesa del IX secolo fondata da Adalberto di Toscana con il suo ricco pavimento in marmo realizzato con marmi romani di recupero, tra i quali si nota una rarissima epigrafe latina e greca di età augustea. Sono leggibili le tracce dell’altare del IX secolo con una sottostante tomba che per prima ospitò le reliquie del Santo. Con l’ampliamento della chiesa degli inizi del secolo XI furono demolite l’abside del IX secolo, il vecchio altare e fu dismessa la prima tomba: si costruì una nuova monumentale tomba a cappuccina lasciata in vista assieme allo straordinario reliquiario in stucco integro, sigillato intorno al 1050, unico manufatto di questo tipo sinora conosciuto. In quest’area è visibile una sepoltura privilegiata ad sanctum del IX secolo, accanto alla quale è stata rinvenuta una bomba inglese sganciata nel 1944