Un monumentale portale trecentesco in arenaria immette nella grande sala che ospitava la sala capitolare dell’abbazia: due grande ed eleganti colonne, simili a quella dell’ingresso, sorreggono il soffitto moderno ricostruito dopo il bombardamento del 1944. In origine le colonne erano collocate più in profondità, alla stessa quota di quella dell’ingresso, ma sono state smontate e ricollocate nel dopoguerra quando la sala fu suddivisa in vari locali adibiti a uffici parrocchiali. Nel corso del recupero sono emerse le tracce della copertura a volte in mattoni che scaricavano sulle colonne centrali e su pilastri laterali e angolari. Sugli spazi occupati un tempo dai pilastri sono allestite le vetrine espositive che raccolgono oggetti e manufatti rinvenuti nel corso degli scavi archeologici: la sala capitolare ospita l’esposizione museale ed ha ottenuto da parte della Direzione Generale del Ministero della Cultura il decreto di deposito per i reperti rinvenuti durante gli scavi, sancendo così ufficialmente la nascita del piccolo ma importante Museo dell’Abbazia di San Caprasio.