La Chiesa Barocca
Non sfugge all’osservatore la qualità dei pochi marmi scolpiti, sopravvissuti alle devastazioni della guerra: le due figure dolenti, i putti, il paliotto dell’altare maggiore, il busto di Cosimo Centurione e gli stemmi di famiglia, i bassorilievi, oggi ricomposti nell’ambone, della Madonna della Misericordia di Savona, di San Michele, della Madonna che porge il rosario ad un Santo francescano con bisaccia.
Lo storico dell’arte padre Venanzio Belloni attribuisce le opere allo scultore genovese Daniele Solaro (1634 – 1698), allievo del grande maestro francese Pietro Puget, presente a Genova dal 1662 al 1670, proprio negli anni del rinnovamento architettonico artistico di San Caprasio. La chiesa barocca aveva un ricco apparato di decorazioni a stucco che fu quasi totalmente distrutto nel corso dei restauri dell’immediato dopoguerra, contemporaneamente alla copertura in graniglia dell’antico pavimento. I restauri del 2011 hanno riportato in luce l’antico pavimento e recuperato il coronamento a stucco dell’abside maggiore.