Nell’anno 430 Sant’Ilario, vescovo di Arles, ricordando la vita d Onorato, abate di Lérins scomparso da un anno, ci fa incontrare San Caprasio, allora ancora in vita sull’isola. “(per andare a visitare in Oriente i padri del deserto) Onorato e Venanzio lasciarono la loro terra, la loro casa, i loro parenti e affinché la loro impresa non fosse considerata come frutto dell’audacia giovanile, presero con sé un vecchio, San Caprasio, uomo di perfetta e piena austerità che, loro padre in Cristo, chiamarono sempre “padre”.
Egli ancora oggi conduce nelle isole vita Angelica. Sebbene il vostro amore abbia ignorato fino ad ora il suo nome e la sua vita, sappiate che Cristo lo enumera tra i suoi amici”.
San Caprasio morì nel 433: Fausto di Riez, abate di Lérins dal 434 al 462, ci ricorda la sua guida nei primi passi della comunità monastica, destinata a diventare il principale centro di formazione dei grandi protagonisti nella diffusione del cristianesimo in occidente, a partire da San Patrizio, evangelizzatore dell’Irlanda.
“(Sull’isola, Onorato) … preso con sé il Beato Caprasio, per averne conforto e compagnia, si rimise all’esame e alla decisione di costui, come alla più giusta bilancia di giudizio, per tutto ciò che aveva ordinato e regolato: in sua compagnia egli (Onorato) ha introdotto in questo deserto la gloria di Cristo (…) ha stabilito un accampamento per coloro che camminano verso la terra promessa (…) essi lo dirigevano, uno (Onorato) con la sua autorità, l’altro (Caprasio) con i suoi consigli: uno vegliava il sul suo compito di pastore attento, l’altro, nella solitudine, come su monte lontano, invocava Dio pregandolo senza interruzione”.