Sono le 18.30 di martedì 25 ottobre: travolti gli argini, la piena della Magra distrugge quanto incontra sul suo cammino e si porta via per sempre due persone. In pochi minuti travolge la nuova Aulla con i suoi supermercati e gli eleganti negozi, importanti uffici pubblici, le scuole, la biblioteca, l’archivio notarile.

In poco tempo il fiume arriva fin qui, dove mai era arrivato, se non in remote ere geologiche. L’allestimento del museo è distrutto, le vetrine vengono fortunatamente conservate in tutte le parti, ma l’antica statua del Dolore subisce danni considerevoli. La chiesa è invasa da più di un metro d’acqua e fango, il chiostro e il suo giardino sono ridotti a una pozza di fanghiglia.

Da subito tanti generosi volontari si mettono al lavoro, pellegrini qui ospitati nel passato tornano ad aiutare la popolazione, altri inviano offerte dall’Italia e dall’estero e nella domenica del 30 ottobre la chiesa può accogliere il Vescovo Giovanni Santucci, tornato ad esprimere la sua vicinanza alla popolazione.
L’immagine di Rebecca che spala fango, mentre un raggio di sole illumina il Crocifisso, è la sintesi più vera dei sentimenti degli aullesi in questi giorni intrisi di dolore, di fiducia nella rinascita e nell’aiuto della Provvidenza, mai di rassegnazione.